Oggi sui giornali locali si parla dell'emergenza #rifiuti, argomento già trattato il 22 dicembre durante la conferenza stampa indetta dal Direttivo Provinciale di Azione con l'obiettivo di dare un contributo concreto alla Giunta Provinciale per la definizione della scelta dell’impianto, apporto che peraltro è stato inviato sia all’assessore Mario Tonina che al Presidente Maurizio Fugatti e che troverete per intero nelle immagini pubblicate in questo post.
Per Trentino in Azione risulta imprescindibile proporre una progettualità politica lungimirante e che non si limiti quindi alla mera risoluzione del problema - una situazione di emergenza che non può aspettare oltre - ma che guardi verso l’avvenire, tenendo conto delle dinamiche internazionali, in un momento storico in cui la decarbonizzazione e la neutralità climatica sono al centro del dibattito politico.
Il mercato offre infatti svariate nuove tecnologie che si occupano della gestione dei rifiuti - oltre al termovalorizzatore (tecnologia sicura, rodata ed efficiente)- tra cui spicca il cosiddetto "Waste to Chemical", che si differenzia dal normale impianto di gassificazione, di cui tanto si parla sui giornali di oggi.
Si legge infatti che le diverse forze politiche appoggino questa tecnologia senza peraltro soffermarsi a studiarne e valutarne l'effettiva efficacia. Occorre dunque fare una precisazione tecnica che forse non tutti/e conoscono: l'impianto di gassificazione che produce energia elettrica e/o riscaldamento non è sostenibile da un punto di vista economico in un contesto come quello trentino con una produzione di RU indifferenziato così limitata, e risulterebbe dunque fallimentare (come ci testimonia l'esperienza di Roma); senza contare peraltro il fatto che il veicolo futuro per la produzione di energia elettrica pulita non dovrà essere il rifiuto ma le risorse rinnovabili.
La tecnologia proposta dal Direttivo di Azione Trentino, ovvero il Waste to Chemical, è una declinazione della gassificazione, ma anzichè produrre energia elettrica, trasforma i rifiuti urbani indifferenziati in prodotti interessanti quali #idrogeno e #biocarburanti.
L’idrogeno, considerato ormai il principale veicolo futuro per la mobilità green, può essere prodotto in quantità tali da riuscire ad alimentare i mezzi di trasporto pesanti della Provincia (treni, autotreni, bus e mezzi per la r accolta rifiuti), abbattendo così le emissioni di Co2.
Fratelli d'Italia Trentino richiede un impianto di piccole dimensioni, probabilmente non sapendo che le potenzialità di questa tecnologia si spingono non solo fino all'utilizzo degli scarti industriali, agricoli e boschivi della Provincia, ma addirittura fino al cosiddetto “landfill mining”, ovvero all’utilizzo dei rifiuti già presenti in discarica, per cui dopo un attento recupero delle Terre Rare dai rifiuti, si può arrivare a svuotare progressivamente le attuali discariche, anziché riempirle, riqualificando il territorio, senza intaccare la virtuosa raccolta differenziata della Provincia autonoma di Trento, colonna portante della gestione dei rifiuti.
Serve infine ricordare che la Provincia autonoma di Trento non può più aspettare e che vi è la necessità di visione, progettualità a lungo termine ed innovazione perchè il Trentino continui ad essere terra di #avanguardia e rinnovamento. Scarica QUI l'intero progetto inviato alla giunta provinciale
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